Giacomo Giovannetti
Nasce a Forli il 7 Marzo 1986, in fondo nemmeno troppo tempo fa.
Sin dall’ infanzia è letteralmente immerso nel mondo volo. Tutti
i suoi momenti liberi li trascorre in aeroporto ad osservare
gli aeroplani, a “studiarli”, ad ascoltare le storie dei vecchi piloti
seduti al bar, a sognare di Volare.
Non è l’ unico in famiglia così appassionato di aeroplani: il nonno,
che non ha mai potuto conoscere, era pilota e motorista nella Regia
Aeronautica, aveva volato sui biplani Ca.100 e Breda 25 e sui grandi trimotori
da ricognizione e trasporto Ca.101 e 133 in Africa Orientale.
Anche il padre è appassionato di volo, possiede una licenza
di pilota privato ( una volta 1° e 2 ° grado) con la quale
oggi vola nei momenti liberi, di tanto in tanto, con alcuni vecchi
amici dell’ Ex Aero Club Forlì. L’infanzia passa così tra i meccanici
e i piloti del club, dove impara a conoscere più da vicino quelle stupende
macchine volanti, a terra ed in volo, tra cessnini e bimotori.
Il primo volo ai comandi di un aereo lo fece all’ età di dieci
anni, assieme ad un istruttore davvero in gamba che lo portò
in volo sul suo Siai SF-260 che custodiva in uno degli hangar dell’aeroclub.
Fu per lui una delle più belle giornate mai trascorse. L’istruttore,
in volo, gli lasciò i comandi e gli insegnò a virare: “Inclina ancora
un po’ tranquillo, ecco così, perfetto, vedi com’è facile?!” . Poi
qualche salita e discesa, e così via, fino a quando non fu tempo di
rientrare.
Da allora non ha mai più mollato! Se prima già “ sentiva” il
volo e lo vedeva come un qualcosa di indispensabile nella sua vita, ora
per lui il volo è davvero amore puro. La gioia che provava vicino ad un
aeroplano crebbe, così, in maniera smisurata e gli fu chiaro che quella
doveva essere la sua strada.
Ci furono altri voli, alcuni su un magnifico biplano Pitts, fino
a che, a sedici anni da poco compiuti, si iscrisse al suo primo
corso da pilota presso il Club Ultraleggeri “Ali di Classe”, in provincia
di Ravenna. In breve tempo consegue l’attestato VDS ed il brevetto per
il trasporto del passeggero volando su Tecnam P92, P96 e P2002. Al momento
è consigliere presso il suddetto club.
Il volo VDS rimarrà per lui sempre quello più amato, sia perché
fu “il primo”, sia perché solo esso riuscirà a dare forma e a
rendere reale quell’idea del volo inteso come vera e propria libertà di
cui Giacomo, da sempre, è alla ricerca.
Durante l’ultimo anno dell’ Istituto Aeronautico consegue la
licenza PPL, e dopo il diploma, mentre lavora all’ENAV Academy
a Forlì (scuola di formazione per controllori di volo), inizia a conseguire
tutte le licenze per diventare pilota di professione.
La passione non manca e, qualche anno dopo, raggiunge il suo
grande traguardo conseguendo il brevetto di pilota commerciale
IFR e il brevetto di linea teorico. Vola per un po’ facendo
foto e riprese aeree e poi, alla fine, fatto il passaggio
macchina su Airbus family (dal 318 al 321), riesce a trovare lavoro
in una compagnia aerea dove tutt’ora vola come primo ufficiale.
Per Giacomo il volo è quindi più di un mestiere o uno sport,
per lui il volo è qualcosa di mistico, intoccabile, l‘espressione
reale del più puro dei sogni. Quando si trova in un aeroporto
riesce a provare la stessa sensazione che si può provare entrando
in una cattedrale maestosa, un misto di amore, rispetto, gioia
e timore reverenziale, la sensazione che ciò che si ha davanti sia
qualcosa di assolutamente sacro e divino.
L’ aeroplano, proiezione reale della sua anima, è la penna,
il cielo il suo quaderno. Lassù si esercita a tenere uniti
il suo “Io” spirituale ed il suo “Io” terreno , cosa che sulla terra
è per lui parecchio più complessa.........
Una volta, camminando attorno ad un meraviglioso biplano del
‘41 fermo su un prato, circondato da tanti altri aeroplani
moderni, lesse, su di un foglio appoggiato all’elica, la
scritta:
“ DO NOT TOUCH”
E, sorridendo, pensò tra sé: “ Proprio vero,
i sogni, non si
toccano!”...
Finchè non si realizzano!
CARO MILA, FINALMENTE, ( COME DIMOSTRANO LE FOTO CHE TI HO MANDATO) UN GRANDE SOGNO SI E' AVVERATO PER ME QUASSU' IN INGHILTERRA, STO FACENDO IL TRAINING PER LO STEARMAN! IL MODELLO SU CUI VOLO E' UN PT-13B (EX PT17) CHE MONTA UN MOTORE LYCOMING R-680 DA 300hP. MI PIACEREBBE MOLTISSIMO POTER VOLARE ANCHE SOLO PER VEDERNE LE DIFFERENZE ANCHE CON LO STEARMAN DI PAOLO. SO CHE MONTA IL CONTINENTAL DA 220HP COME MOTORE. SEI ANCORA IN CONTATO CON LUI? PER IL RESTO COME VANNO LE COSE? COME VA IL CLUB? SPERO DI SENTIRTI PRESTO AMICO MIO.
TI MANDO UN GRANDE ABBRACCIO! A PRESTO
HAPPY LANDINGS
GIACOMO
Caro Mila! Sarei felicissimo se le mettessi sul sito!finalmente posso riteremi anche io un vero pilota di Biplano!=)! Volerò di nuovo lo stearman la prossima settimana, esattamente se ti servisse per il sito si tratta di un PT13B del 1942 con motore Lycoming 680 da 300Hp. Mi piacerebbe incontrare Paolo quando lo vedi, tienimi informato se pianificate un incontro, cerco di liberarmi. Magari riesco a volare sullo Stearman anche in patria =). Per averne uno mio ci vorà tanto tempo. Almeno per ora ho trovato dove volarlo! Ho visto le foto del restauro che mi hai mandato!fantastico!Il bello di certi aerei è che ci si diverte a lavorarci sopra quando ci si diverte a volarli!!Non vedo l' ra di vederti atterrare a classe di nuovo e con qualsiasi livrea! Purtroppo ho dovuto lavorare anche questa volta, e Duxford mi è passato accanto senza che potessi recarmi al campo (occorrono 3 orette di viaggio in auto da dove abito io), ma prima o poi andremo anche là! Spero di vederti presto amico mio!
Ps prossimamente proverò in volo anche il Tiger Moth e lo Stampe SV4. Ti rcconterò!!
Appena trovo il tempo promesso scrivo qualche cosa a riguardo per il nostro sito!
un abbraccio enorme!
a presto!
Giacomo
P E R C O N T A T T A R M I
scrivi a: info@biplanoclub.net